La Tognazza

LAZIO

Una SITUESCION molto ENO e poco LOGICA

(Testi e immagini tratti dal sito La Tognazza)

#STORIADIUNAGRANDESTORIA

C’era una volta, più di cinquant’anni fa, la prima etichetta di vino “La Tognazza”.
Era il 1969, ed era diversa da quelle di oggi scritta, o meglio, disegnata a pennarello da Ugo Tognazzi in persona per celebrare la sua prima vinificazione ufficiale (anche se qualche esperimento negli anni precedenti c’era già stato).
Questo evento memorabile, che sancisce l’inizio della nostra storia, avviene nella tenuta di Velletri, pochi chilometri da Roma, e la personale produzione di vini di Ugo Tognazzi annovera un bianco ed un vino rosso da tavola, e l’indimenticabile “schiumante” (“metà bottiglia andava sempre fuori”, ricorda suo figlio GianMarco).
Vietato in casa Tognazzi bere altri vini all’infuori di questi.
Oltre al vino, la tenuta (antesignana delle odierne aziende a km 0) produceva olio, uova, pollame e quanto altro serviva come materia prima perché Ugo potesse dar vita alle sue creazioni enogastronomiche, di fondamentale importanza perché egli potesse salire sul suo “palcoscenico domestico” in qualità di anfitrione.
Le sue tavolate passano alla storia, diventando qualcosa che segnerà per sempre il cinema italiano degli anni ‘70 e ‘80.
La passione di Ugo Tognazzi per la cucina era infatti riconosciuta in tutta Italia (e non solo), anche a fronte dei diversi libri di cucina scritti di suo pugno e per aver diretto per oltre un decennio una rivista sull’argomento.

Qualche anno dopo la scomparsa di Ugo, avvenuta nel 1990, sua moglie Franca Bettoja prova a lanciare un brand “La Tognazza”, produttore di vino, olio, creme e confetture, ma è con GianMarco Tognazzi, il terzo figlio di Ugo, che La Tognazza si trasforma in una vera e propria azienda.
Inizia così un percorso di crescita e di innovazione che la porta ad essere riconosciuta oggi come produttrice di vini di assoluta qualità: alle vigne di Velletri, ai Castelli Romani, si affiancano quelle toscane, luogo simbolo del vino rosso italiano, in una costante evoluzione che porta La Tognazza ad essere una solida realtà vinicola, conosciuta (e riconosciuta) ormai in tutta Italia.

#UNSOGNOCHEDIVENTAAZIENDA
#ELASTORIACONTINUA

#STORIADIUNAGRANDESTORIA C’era una volta, più di cinquant’anni fa, la prima etichetta di vino “La Tognazza”. Era il 1969, ed era diversa da quelle di oggi scritta, o meglio, disegnata a pennarello da Ugo Tognazzi in persona per celebrare la sua prima vinificazione ufficiale (anche se qualche esperimento negli anni precedenti c’era già stato). Questo evento memorabile, che sancisce l’inizio della nostra storia, avviene nella tenuta di Velletri, pochi chilometri da Roma, e la personale produzione di vini di Ugo Tognazzi annovera un bianco ed un vino rosso da tavola, e l’indimenticabile “schiumante” (“metà bottiglia andava sempre fuori”, ricorda suo figlio GianMarco). Vietato in casa Tognazzi bere altri vini all’infuori di questi. Oltre al vino, la tenuta (antesignana delle odierne aziende a km 0) produceva olio, uova, pollame e quanto altro serviva come materia prima perché Ugo potesse dar vita alle sue creazioni enogastronomiche, di fondamentale importanza perché egli potesse salire sul suo “palcoscenico domestico” in qualità di anfitrione. Le sue tavolate passano alla storia, diventando qualcosa che segnerà per sempre il cinema italiano degli anni ‘70 e ‘80. La passione di Ugo Tognazzi per la cucina era infatti riconosciuta in tutta Italia (e non solo), anche a fronte dei diversi libri di cucina scritti di suo pugno e per aver diretto per oltre un decennio una rivista sull’argomento. Qualche anno dopo la scomparsa di Ugo, avvenuta nel 1990, sua moglie Franca Bettoja prova a lanciare un brand “La Tognazza”, produttore di vino, olio, creme e confetture, ma è con GianMarco Tognazzi, il terzo figlio di Ugo, che La Tognazza si trasforma in una vera e propria azienda. Inizia così un percorso di crescita e di innovazione che la porta ad essere riconosciuta oggi come produttrice di vini di assoluta qualità: alle vigne di Velletri, ai Castelli Romani, si affiancano quelle toscane, luogo simbolo del vino rosso italiano, in una costante evoluzione che porta La Tognazza ad essere una solida realtà vinicola, conosciuta (e riconosciuta) ormai in tutta Italia. #UNSOGNOCHEDIVENTAAZIENDA #ELASTORIACONTINUA…

I vigneti

#STORIADIUNAGRANDESTORIA C’era una volta, più di cinquant’anni fa, la prima etichetta di vino “La Tognazza”. Era il 1969, ed era diversa da quelle di oggi scritta, o meglio, disegnata a pennarello da Ugo Tognazzi in persona per celebrare la sua prima vinificazione ufficiale (anche se qualche esperimento negli anni precedenti c’era già stato). Questo evento memorabile, che sancisce l’inizio della nostra storia, avviene nella tenuta di Velletri, pochi chilometri da Roma, e la personale produzione di vini di Ugo Tognazzi annovera un bianco ed un vino rosso da tavola, e l’indimenticabile “schiumante” (“metà bottiglia andava sempre fuori”, ricorda suo figlio GianMarco). Vietato in casa Tognazzi bere altri vini all’infuori di questi. Oltre al vino, la tenuta (antesignana delle odierne aziende a km 0) produceva olio, uova, pollame e quanto altro serviva come materia prima perché Ugo potesse dar vita alle sue creazioni enogastronomiche, di fondamentale importanza perché egli potesse salire sul suo “palcoscenico domestico” in qualità di anfitrione. Le sue tavolate passano alla storia, diventando qualcosa che segnerà per sempre il cinema italiano degli anni ‘70 e ‘80. La passione di Ugo Tognazzi per la cucina era infatti riconosciuta in tutta Italia (e non solo), anche a fronte dei diversi libri di cucina scritti di suo pugno e per aver diretto per oltre un decennio una rivista sull’argomento. Qualche anno dopo la scomparsa di Ugo, avvenuta nel 1990, sua moglie Franca Bettoja prova a lanciare un brand “La Tognazza”, produttore di vino, olio, creme e confetture, ma è con GianMarco Tognazzi, il terzo figlio di Ugo, che La Tognazza si trasforma in una vera e propria azienda. Inizia così un percorso di crescita e di innovazione che la porta ad essere riconosciuta oggi come produttrice di vini di assoluta qualità: alle vigne di Velletri, ai Castelli Romani, si affiancano quelle toscane, luogo simbolo del vino rosso italiano, in una costante evoluzione che porta La Tognazza ad essere una solida realtà vinicola, conosciuta (e riconosciuta) ormai in tutta Italia. #UNSOGNOCHEDIVENTAAZIENDA #ELASTORIACONTINUA…

Gianmarco Tognazzi

Il Catalogo

La Tognazza Tapioco-Invive Milano

Tapioco

Colore giallo paglierino intenso con riflessi verdognoli.
All’olfatto risulta elegante, fruttato-floreale con note di pera e fiori di acacia e minerale. Il sapore è secco, fresco, intenso e persistente, di corpo e con retrogusto piacevolmente cremoso.

Litri: 0.75
Uvaggio: Chardonnay, Vermentino
Alchol: 12,5%

La Tognazza Come Se Fosse-Invive Milano

Come Se Fosse

Si presenta con un colore rosso rubino,al naso note di mirtilli, prugna, ciliegia, amarena e frutti rossi estremamente maturi, liquirizia e rabarbaro.
Al palato risulta delicato con un ottimo rapporto tra morbidezza ed acidità.

Litri: 0.75
Uvaggio: Merlot, Sangiovese
Alchol: 13,5%

La Tognazza Antani-Invive Milano

Antani

Si presenta con un colore rosso rubino, dal naso importante, con prugna rossa, frutti di bosco e una speziatura dolce di pepe nero, chiodi di garofano e cannella, con sfumature di una leggera tostatura vanigliata. Al palato evidenzia buona tannicità e freschezza per l’equilibrata acidità. E’ rotondo, caldo, ampio, di medio corpo e mai troppo pesante.

Litri: 0.75
Uvaggio: Syrah, Sangiovese
Alchol: 13,5%

La Tognazza Voglia Matta-Invive Milano

Voglia Matta

Colore giallo paglierino scintillante. Profumo intenso, con note floreali di pesca e frutta esotica che bene si avvolgono alle sfumature balsamiche e vanigliate. Sapore lungo ed elegante, piacevolmente cremoso, con un perfetto equilibrio tra acidità e mineralità e una lunga nota di miele nel finale.

Litri: 0.75
Uvaggio: Merlot
Alchol: 14,5%

La Tognazza Conte Mascetti-Invive Milano

Conte Mascetti

Colore rosso rubino intenso con riflessi violacei.
Ha profumi intensi, fruttati con note varietali di ciliegia e amarena, sentori speziati e tostati. Di sapore elegante e morbido, ha lunghezza sorprendente con piacevoli note di frutti rossi maturi, notevole struttura adatta per una lunga conservazione.

Litri: 0.75
Uvaggio: 75% Sangiovese, 15% Merlot, 10% Syrah
Alchol: 13,5%

La Tognazza Casa Vecchia-Invive Milano

Casa Vecchia

Colore rosso rubino intenso con riflessi granati.
Il profumo offre un bouquet ampio e complesso, intenso, con note di ciliegia, frutti di bosco, sentori speziati di viola, tabacco e note minerali.
Sapore pieno e austero, vellutato e giustamente tannico, si caratterizza con note di prugna, amarena e frutti di bosco. La notevole struttura lo rende estremamente longevo.

Litri: 0.75
Uvaggio: 90% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon
Alchol: 14%